“Un po’ di Pazienza”. È il progetto artistico dell’attore pugliese Francesco Gravino

Il_regista_Enzo_Toma_tutor_di_progetto_Teatro_Comunale_di_Massafra.jpg“Un po’ di Pazienza”.
È il progetto artistico dell’attore pugliese Francesco Gravino della compagnia Foyer ’97 che, venerdì 26 febbraio 2021, incontrerà sulla piattaforma digitale Zoom la comunità territoriale, in occasione del suo lavoro di ricerca su Andrea Pazienza, uno dei più grandi fumettisti italiani, condotta nell’ambito del progetto di Residenza Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Mibact / Regione Puglia), nel Teatro Comunale di Massafra.
Un evento online, con inizio alle ore 19.00, aperto a tutti, durante il quale Gravino, coadiuvato dal regista Enzo Toma, tutor di progetto, “restituirà” il suo lavoro, gli esiti della sua ricerca, incentrata sulla produzione di un testo teatrale e finalizzata ad una messa in scena sulla vita del genio del fumetto, raccontata attraverso il disincanto degli anni bolognesi. Un uomo alle prese con le sue debolezze, le sue fragilità e la sua irriverenza.
All’incontro parteciperà anche Enrico Fraccacreta, anch’egli di San Severo come Gravino e Toma, amico d’infanzia di Andrea Pazienza e autore del libro “Il giovane Pazienza” (Stampa Alternativa – Margini, 2001).
La partecipazione è gratuita ma per un numero limitato di persone. La prenotazione è obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo info@teatrodelleforche.com.
“L’idea di raccontare Andrea Pazienza – spiega Gravino – è nata da un incontro con un poeta sanseverese, amico d’infanzia di Andrea. Col tempo, è diventata un’esigenza, una voglia di creare e instaurare un dialogo con quanti ancora non conoscono uno tra i più importanti fumettisti italiani.
‘Un po’ di Pazienza’ è soprattutto una ricerca della sintesi, delle forme essenziali, dei segni grafici prodotti nei tanti lavori che Andrea ci ha lasciato.
Non ci siamo però soffermati sulle sue opere, né sul significato delle stesse. Ci siamo concentrati sui sentimenti che hanno spinto un genio del fumetto a vivere una vita così in disequilibrio e sulla ricostruzione delle situazioni in cui visse il grande fumettista, cercando di dare un’angolazione inedita a quella che fu una favola a colori.
Per questo stiamo lavorando su un particolare linguaggio, sul continuo e irrequieto movimento fisico, punti di vista inconsueti che si mescolano in un dialogo con il suo alter ego Zanardi.
Quella di Andrea è una vita intensa, di talento, legami importanti e sguardi sul presente della Bologna fine anni Settanta. Si trasferì lì per frequentare il DAMS, dopo gli studi a Pescara, lasciando San Severo, in provincia di Foggia.
A Bologna accadrà tutto ciò che lo farà poi diventare Andrea Pazienza, uno dei più grandi fumettisti italiani del secondo Novecento, fino alla prematura scomparsa nel 1988.”

Sinossi libro “Il giovane Pazienza” di Enrico Fraccacreta
Tutti coloro che apprezzano Pazienza conoscono la produzione bolognese e la sua vita in quegli anni. In questo libro, invece, si parla dei suoi anni “felici”, scanzonati, scapigliati ma, dal punto di vista creativo, altrettanto fervidi. Diversamente fervidi. Il suo più grande amico, compagno di scuola e di disincanto, ce lo fa conoscere giorno dopo giorno fino alla sua partenza da San Severo, verso Pescara per il liceo artistico e poi verso Bologna.

Per andare nello spazio Sano/sano chiede aiuto. Dario e Giorgio lanciano un crowdfunding per 2021

astronauti.jpgI due amici pugliesi, di Grottaglie (TA) nota città delle ceramiche e sede del primo spazioporto europeo, vogliono e sperano di poter realizzare il loro programma culturale: una mostra d’arte contemporanea che unisce ceramica e fotografia, ma non solo

“Non potevamo e non volevamo arrenderci. Abbiamo rispolverato i caschi e siamo pronti al decollo

Dario, fotografo e Giorgio ceramista, hanno avviato la loro prima campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere fondi per poter realizzare il quinto progetto di collaborazione targato ‘2021’.

I due amici pugliesi, – di Grottaglie (TA) nota città delle ceramiche -ideatori di Sano/sano, il contenitore di esposizioni itineranti che uniscono fotografia e ceramica, video e installazioni temporanee, chiedono una mano per poter realizzare il loro programma culturale.

Ma cosa è 2021?

È un progetto multidisciplinare, una mostra d’arte contemporanea che unisce ceramica e fotografia, ma non solo. 

“In questa idea – dichiarano Dario e Giorgio – non saremo più un duo ma un trio. Abbiamo deciso di coinvolgere arti e un artista esterno ma per ora non possiamo annunciarlo perché realizzerà una cosa bellissima che richiede un budget che non abbiamo. Fino ad oggi tutti i nostri progetti sono stati quasi interamente autofinanziati. Questa volta abbiamo deciso di chiedere sponsorizzazioni esterne e il supporto del Comune di Grottaglie perché, data l’ambizione delle idee, non possiamo far leva solo sulle nostre forze. 

I fondi serviranno a realizzare la nostra quinta mostra (materiale, comunicazione, allestimento, ecc.) e per la prima volta a produrre opere davvero notevoli. Saranno inoltre organizzati workshop e cercheremo di raccontare attraverso attività sul territorio il rapporto tra la comunità locale e lo SPAZIO”.

LO SPAZIO PER DARIO E GIORGIO

Nel 2018 Richard Branson fondatore della Virgin Galactic ha scelto Grottaglie, la cittadina pugliese dove i due artisti vivono e lavorano, come primo spazioporto europeo.

Nel 2021 partendo da Grottaglie sarà possibile viaggiare in suborbita e raggiunge mete astrali. 

Dario e Giorgio, per l’occasione, hanno creato un video dove indossando caschi e tute spaziali da impavidi esploratori si preparano a raggiungere l’infinito. 

Prima di decollare però vengono risucchiati dal buco nero del 2020 in piena pandemia. Improvvisamente la conquista del futuro si blocca, come per noi tutti, costretti così improvvisamente a riconsiderare lo spazio, non solo quello sopra e intorno a noi ma anche quello della mura domestiche .

“Ma i sogni – concludono Dario e Giorgio – non devono rimanere in un cassetto.  Noi di Sano/sano abbiamo rindossato i vecchi caschi e siamo pronti a decollare ma non più soli. In una sfida unificata, in cui l’isolamento sembra l’unica via di salvezza, abbiamo bisogno di essere uniti. Non c’è di mezzo il futuro, c’è il presente, quello di Grottaglie, dell’arte e della ceramica della fotografia, una chiamata alle arti globale accompagna da un unico obiettivo: quello di (ri)partire.

La campagna crowdfunding è attiva sulla piattaforma di Produzioni dal Basso. Si può contribuire acquistando T-shirt, Cappelli, poster e borse: 

https://www.google.com/url?q=https://www.produzionidalbasso.com/project/2021-il-nuovo-progetto-di-sano-sano/?fbclid%3DIwAR0QcGPtBsWsYxJabnrEcZyetWcFsWCdAsao__97hmVh-Q8H6n6fls_BNIE&source=gmail&ust=1614254249360000&usg=AFQjCNF0ta5H4bcLvE81bO55Q_YtdAt_Zg”>https://www.produzionidalbasso.com/project/2021-il-nuovo-progetto-di-sano-sano/?fbclid=IwAR0QcGPtBsWsYxJabnrEcZyetWcFsWCdAsao__97hmVh-Q8H6n6fls_BNIE

Video 2020

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Video 2021 preparato per il crowdfounding

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Il cordoglio del presidente della Provincia di Matera in ricordo dell’artista Giuseppe Filardi

filardi.jpgIl presidente della Provincia di Matera Piero Marrese esprime il suo più sentito cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Filardi, un grande artista che ha dato lustro alla Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera, di cui era anche dipendente. “Il mio pensiero va a un uomo perbene e animato da una grande passione per l’arte e la pittura, che ha saputo coniugare questa sua vocazione con la grande professionalità mostrata nel suo lavoro – lo ricorda il Presidente Marrese -. Giuseppe è stato un punto di riferimento per la Biblioteca, e negli anni ha saputo affinare la sua arte attraverso mostre, allestimenti ed eventi pittorici promossi a livello locale e nazionale. Ho molto apprezzato il suo valore artistico, che gli ha consentito di curare nel modo migliore tutti gli aspetti legati alla cultura all’interno della Biblioteca, attraverso diverse iniziative e pubblicazioni, come il catalogo sui grammofoni della Biblioteca, che vedrà la luce non appena terminata l’emergenza sanitaria. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo personalmente, e lo ricorderò sempre per la sua serietà e la voglia di guardare alla vita sempre con un sorriso”.

“Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno” per “Leggere…arma d’istruzione di massa”

arma_distruzione_di_massa_evento_culturale_19_febbraio.jpgCon la presentazione del romanzo “Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno” scritto da Gordiano Lupi e Cristina de Vita (Acar, Milano, 2018), venerdì 19 febbraio 2021, si concluderà l’iniziativa “Leggere … arma d’istruzione di massa”, un ciclo di incontri culturali online legati dal tema dell’inquinamento ambientale, della valorizzazione del territorio e del concetto “del bello” da custodire e da potenziare, a cura del Teatro delle Forche, della Cooperativa Sociale “Il Sole” e dell’associazione culturale “Spazio Teatro”, con il patrocinio del Comune di Statte e la collaborazione della Biblioteca Civica di Statte, per il progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali” (Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese).
Inizio alle ore 19.00, sulla piattaforma digitale Zoom. La partecipazione è gratuita ma la prenotazione è obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo info@teatrodelleforche.com.
Letture a cura di Leonida Spadaro e Matilde Cafiero.

Sinossi
Nel romanzo vengono narrate le vicende di un uomo e di una donna che vivono in due città diverse: Piombino e Trani. Il protagonista maschile, Giovanni, è un ex grande calciatore, partito da una piccola cittadina di provincia per poi sfondare altrove. Alla fine rientrerà a casa per gli ultimi spiccioli di carriera e poi per allenare e soprattutto vivere con il suo carico di noia e di rimpianti. Rimpianti mai del tutto confessati, neanche a se stesso, completamente incapace, come è, di amare come vorrebbe.
Debora vive a Trani e, a differenza di Giovanni, non si è mai mossa dalla sua cittadina sul mare. Trascorre la sua esistenza per un po’ nella sua attesa, tra mille speranze, ma una volta digerita l’amarezza dell’abbandono, sarà capace di trovare la dolcezza nella sua vita, nonostante il ricordo del perduto amore. Due esistenze normali in cui è facile immedesimarsi, delineate attraverso una doppia narrazione: due cuori e due penne precise. Anche la città pugliese diventa protagonista del romanzo: al lettore sembra di passeggiare accanto a Debora mentre quest’ultima percorre le strade pulsanti del porto e vive la sua quotidianità all’ombra della Cattedrale romanica.
Trani dunque una città marinara del sud, affacciata sul mar Adriatico fa da contraltare alla città post industriale del Tirreno, ad una vita fatta attraverso giri di denaro, auto lussuose e pin up, si contrappone la vita di una cittadina di provincia che, a dispetto di quello che si aspetterebbe Giovanni, tanto sonnecchiosa non è, tanto è vero che Debora, il giovane amore di Giovanni, nonostante il cuore spezzato dal dolore dimostra di essere donna forte, capace di rimboccarsi le maniche e costruire il proprio futuro.
Un libro che nasce con un ritmo lento e cadenzato, che si ravviva quando Giovanni decide di impegnarsi nuovamente nell’allenare una squadra di ragazzini del luogo e che lo porterà di nuovo sulle sponde del mar Adriatico che non lo ha mai dimenticato.

Presentazione al Premio STREGA 2019 a cura di Paolo Ruffilli
Un’epoca industriale tramontata fa da sfondo alle storie parallele del romanzo che Gordiano Lupi ha scritto a quattro mani con Cristina de Vita, Sogni e Altiforni (Acar Edizioni) e che porta un sottotitolo significativo: “Piombino-Trani senza ritorno”. Il romanzo in realtà si può considerare una storia unica che ha due punti di vista, per molti aspetti tali da combaciare. Il doppio racconto, intenso e coinvolgente nella sua dimensione elegiaca, è un recupero del tempo passato con i suoi ricordi, con le sue promesse e con i suoi sogni, con le sue attese e illusioni poi andate perdute ma con una carica che, nonostante il bilancio negativo del presente, continua ad alimentare le ragioni della vita. Nella consapevolezza che il passato siamo noi e che è per noi vitale il vivere con i ricordi, non di ricordi.

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, La Linea dell’Occhio e altre riviste. Dirige le Edizioni Il Foglio, che ha fondato nel 1999. Traduce scrittori cubani: Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Heberto Padilla, Guillermo Cabrera Infante…
Tra i suoi molti lavori ricordiamo: Nero Tropicale (2003), Cuba Magica – conversazioni con un santéro (2003), Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana (2004), Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura (2004), Orrore, erotismo e pornografia secondo Joe D’Amato (2004), Tomas Milian, il trucido e lo sbirro (2004), Serial Killer italiani (2005), Nemicimiei (2005), Le dive nude – Il cinema di Gloria Guida e di Edwige Fenech (2006), Filmare la morte – Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci (2006), Orrori tropicali – storie di vudu, santeria e palo mayombe (2006), Almeno il pane Fidel – Cuba quotidiana (2006), Avana killing (2008), Mi Cuba (2008), Fernando di Leo e il suo cinema nero e perverso (2009), Fellini – A cinema greatmaster (2009), Cozzi stellari – Il cinema di Lewis Coates (2009), Velina o calciatore, altro che scrittore! (2010), Tinto Brass – il poeta dell’erotismo (2010), Laura Gemser (2011), Fidel Castro– biografia non autorizzata (2011).
Tra i suoi ultimi progetti c’è una Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! – Franco & Ciccio Story e Tutto Avati (con Michele Bergantin). Ha tradotto – per Minimum Fax – La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). I suoi noir più recenti sono Sangue Habanero (2009) e Una terribile eredità (2009).
Il suo romanzo più premiato è Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (2014), presentato al Premio Strega. Nel 2016, come narrativa, ha pubblicato Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano, presentato al Premio Strega. Sta lavorando ad alcuni libri di cinema: Daniela Giordano, il fenomeno Lacrima movie e Laura Antonelli.

Cristina de Vita (1970) nata e cresciuta a Statte (Taranto) sotto i fumi dell’Italsider, vive a Bari con la figlia Annalaura con cui ama viaggiare.
Laureata in Antropologia Sociale, amante dei libri e delle buone maniere, lavora presso InnovaPuglia dove si occupa di assistenza tecnica. Impegnata in diversi progetti letterari/musicali come coautrice di progetti sperimentali. Ha partecipato e vinto in diversi concorsi di poesia nazionali ed esteri. Annovera diverse collaborazioni in ambito turistico/culturale per la promozione della Puglia: sostenitrice di SIPUGLIA testata giornalistica che si occupa della Puglia segreta; con Lonely Planet; per la ricerca documentale della guida in tedesco e ceco della Puglia “APULIEN”; per la trasmissione di Michele Dalla Palma “Sentieri d’Italia” su Marcopolo canale dedicato ai viaggi e all’avventura; per la tv tedesca per un pluripremiato documentario sulle Isole Tremiti.
Ha collaborato con Lucio Dalla per la realizzazione del Festival “Il mare e le stelle” alle isole Tremiti.
Nell’ambito del Festival Itinerante della Letteratura “Spiagge d’autore” ha curato gli incontri con Carlos Albert Montaner, Gordiano Lupi e Abbas Kiarostami alle Isole Tremiti.
Nell’ultimo anno ha avviato un progetto di incontri sulla poesia di Fernando Pessoa e diversi autori e autrici dell’America Latina, tra cui Silvina Ocampo e Jorge Enrique Adoum, partecipando anche al Festival NAMASTENN organizzato da Emar Orante per FerulaFerita nella Masseria Jesce di Altamura. Ha portato in Puglia, grazie all’amicizia con Elettra Rinaldi, Juan Martin Guevana, fratello del CHE in un tour di presentazione del suo libro “Il Che, mio fratello” (Giunti Editore). Ad Irsina (Matera), nella sede della Mediateca comunale “Fedro”, ha presentato una sua mostra di fotografie dal titolo “Knockin’ On Heaven’s Door (Bussando alle porte del cielo) Piccolo viaggio in Lucania”, 24 scatti fotografici, corredati da testi scritti appositamente dalla poetessa Silvana Pasanisi e realizzati durante un viaggio compiuto con il giornalista Pasquale Dibenedetto. Una testimonianza di quanto la fotografia sia così potente e capace di trasportare in una dimensione “perduta e nostalgica”, mostra riproposta nel 2019 ad Altamura presso Masseria Jesce Teatro della Memoria
Da sempre attenta ai fenomeni sociologici e antropologici e alle questioni di genere, collabora attivamente con testate giornalistiche, associazioni del territorio e le Libreria Prinz Zaum e Libreria 101 di Bari.

“PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”
Progetto a cura del Teatro delle Forche – società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale “Il Serraglio” di Massafra, il Circolo Arci “SvegliArci” di Palagiano e la Cooperativa Sociale “Il Sole” di Statte – vincitrice dell’Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese.
Prendendo il nome da un verso del poeta Vittorio Bodini, parte da una periferia nel sud dell’Italia per guardare alle periferie del mondo e integrare le persone sia native che immigrate nel cuore dello sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità, e coinvolge i territori di Massafra, Palagiano e Statte.

“Leggere … arma d’istruzione di massa”, tre diversi incontri culturali legati dal tema dell’inquinamento ambientale

dddd.jpgCon la presentazione del libro “Corso Due Mari: Taranto tra amore e guerra” di Carla Dedola, venerdì 12 febbraio 2021, proseguirà l’iniziativa “Leggere … arma d’istruzione di massa”, tre diversi incontri culturali online legati dal tema dell’inquinamento ambientale, della valorizzazione del territorio e del concetto “del bello” da custodire e da potenziare, a cura del Teatro delle Forche, della Cooperativa Sociale “Il Sole” e dell’associazione culturale “Spazio Teatro”, con il patrocinio del Comune di Statte e la collaborazione della Biblioteca Civica di Statte, per il progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali” (Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese).
Inizio alle ore 19.00, sulla piattaforma digitale Zoom. La partecipazione è gratuita ma la prenotazione è obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo info@teatrodelleforche.com.

“Corso Due Mari: Taranto tra amore e guerra” (2019, Il Foglio edizioni – Piombino)
Sullo sfondo di una città in piena espansione, sede della base navale più importante del Regno, con i suoi caffè e ristoranti alla moda e i balli al Circolo Ufficiali, si snoda la storia di una famiglia tarantina. Una storia fatta di altre storie, di uomini e donne che si incrociano, di amicizia, amore, scoperta di sé: in questo romanzo sapiente è la commistione tra la realtà degli avvenimenti degli anni ‘30 e ‘40 e un racconto di fantasia che ben si interseca con le vicende belliche.
È un libro sulla caduta degli ideali di un’intera generazione, attraverso le parole di chi ci aveva creduto e che poi si trovò a vivere, nel modo più drammatico possibile, la fine di un’illusione durata più di vent’anni.
La fame, i bombardamenti, le persecuzioni e la morte irrompono nelle esistenze dei protagonisti, mutando le loro prospettive e la loro visione della vita, e nulla sarà mai più come prima.
Le vicende belliche vissute dalla città sono narrate con vivido realismo, dal bombardamento della “Notte di Taranto” all’occupazione alleata post armistizio, vissute con gli occhi dei componenti della famiglia, che alla fine della guerra e dopo essere passati attraverso vicissitudini e dolori di ogni tipo, non rinunciano però alla speranza di una rinascita.
Con delicatezza e con rigore storico l’autrice ci conduce in una Taranto perduta, che vive solo nei ricordi di chi l’ha vissuta e l’ha saputa tramandare.

Carla Dedola
È nata a Taranto nel 1964 e vive da diversi anni a Bari, dove ha gestito locali noti per essere stati il punto di incontro dell’associazionismo cittadino, di intellettuali e artisti e dove ha promosso molteplici iniziative in ambito culturale e politico.
Da sempre attiva nelle battaglie per i diritti civili e la parità di genere, è una grande appassionata si storia contemporanea e militare.
Ha sempre mantenuto vivo il legame con la sua città d’origine e i suoi due mari.

“PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”
Progetto a cura del Teatro delle Forche – società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale “Il Serraglio” di Massafra, il Circolo Arci “SvegliArci” di Palagiano e la Cooperativa Sociale “Il Sole” di Statte – vincitrice dell’Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese.
Prendendo il nome da un verso del poeta Vittorio Bodini, parte da una periferia nel sud dell’Italia per guardare alle periferie del mondo e integrare le persone sia native che immigrate nel cuore dello sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità, e coinvolge i territori di Massafra, Palagiano e Statte.

ROBERTA KRASNIG OSPITE A POLIOFFICINE

ROBERTA-KRASNIG-1.jpgL’Arte è da sempre uno dei fili conduttori della filosofia di PoliOfficine. L’Arte come scoperta, concentrazione, cura, attenzione e con questo spirito le attività del centro polifunzionale di Policoro hanno dato grande spazio a questo argomento.

Nasce con questo spirito la collaborazione con Roberta Krasnig, un nome rilevante nel panorama fotografico italiano, uno stile inconfondibile e internazionale. Krasnig lavora con i magazine più blasonati in Italia e nel mondo, uno sguardo che sa catturare la bellezza e fermarla.

Una grande opportunità per chi ama la fotografia e desidera elevare le proprie conoscenze, in occasione Roberta Krasnig terrà un corso e un workshop online di fotografia nel mese di Marzo.

Il Corso consiste in 4 appuntamenti pomeridiani. On line
Il Workshop sarà intensivo e concentrato in un weekend lungo a Marzo. On line

Informazioni e iscrizioni: info@poliofficine.it

Arte: 13 febbraio presentazione francobollo Camillo D’Errico

Arte_13_febbraio_presentazione_francobollo_Camillo_DErrico.jpgManifestazione è in programma a Palazzo San Gervasio
Il francobollo celebrativo emesso in occasione del centenario dalla nascita di Camillo D’Errico – “patriota e sindaco” di Palazzo San Gervasio (Potenza) – sarà presentato nel paese del Potentino nel pomeriggio del 13 febbraio, presso il palazzo che porta il suo nome.
    Il francobollo è stato stampato, in 300 mila esemplari, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Riproduce – secondo quanto reso noto dalla Pinacoteca D’Errico – “un particolare del dipinto di Giacomo Di Chirico di Venosa ‘Camillo D’Errico anziano'”, conservato proprio nella pinacoteca. (ANSA).

Vincenzo Santochirico lascia la presidenza della Fondazione Sassi.

vincenzo-santochirico.jpgVincenzo Santochirico lascia la presidenza della Fondazione Sassi.

“Da qualche ora non ricopro più la carica di Presidente della Fondazione Sassi.

Sono passati più di cinque anni da quando accettai l’invito pressante, ma elegante e signorile, come era nel suo stile, del fondatore e animatore per decenni della Fondazione Sassi, Dr. Mario Salerno, attraverso la tenacia intermediazione di Alberto Acito.

Fu proprio quella insistenza sussurrata, gentile, cerimoniosa, a persuadermi, restio com’ero, all’epoca, a ritornare ad un impegno civile dopo le delusioni di quello politico, lasciato non molto tempo prima.

E in questo quinquennio mi ha accompagnato il coraggio, la lungimiranza, la costanza di un visionario che credette, prima di altri, alla centralità dei Sassi nel futuro della città e alla vocazione internazionale di Matera, inseguendo l’idea del Collegio del Mondo Unito – luogo di incontro e formazione dei giovani di tutto il pianeta – e, primo fra tutti, a proporre che Matera fosse capitale europea della cultura con un’accorata lettera del 1995 all’allora Presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, Luciana Castellina.

L’audacia visionaria è quello che più mi colpì del promotore della Fondazione Sassi quando lo conobbi e più mi ha ispirato in quest’ultimo quinquennio, così intenso, tumultuoso, decisivo per le sorti della città.

Come lui, forse abbiamo ecceduto in ambizione, visione, prospettiva.

Ma senza grandi idee, senza generosi slanci, senza temerarie rotte, non si raggiungono nuove mete, inimmaginabili traguardi, non si scoprono nuove terre.

La mostra delle Gallerie degli Uffizi in Fondazione, grazie all’eccezionale apertura del direttore Eike Schmidt, la coedizione del primo numero della rivista Pantagruel con la prestigiosa casa editrice la Nave di Teseo, grazie alla straordinaria sensibilità di Elisabetta Sgarbi, le esposizioni in collaborazione con l’ineguagliabile Istituto Luce-Cinecittà, grazie alla squisita disponibilità di Roberto Cicutto, sono solo alcuni dei più prestigiosi risultati, che hanno condotto la Fondazione sul proscenio nazionale e esaltato la forza centripeta della città.

Da ultimo, la pubblicazione del volume collettaneo “I Sassi di Matera. Per una nuova stagione” aggiunge un inedito e essenziale capitolo ad un’attività di conoscenza, approfondimento, confronto, che incessantemente ha teso a creare collaborazioni e relazioni, in questo caso con altri importanti partner, come l’Unibas e la FEEM, così come, in precedenza, con grandi protagonisti culturali della scena culturale nazionale, senza mai smarrire l’ancoraggio alla nostra realtà.

Abbiamo anche provato a promuovere giovani e valenti leve artistiche, grazie al proficuo rapporto con le Accademie delle Belle Arti d’Italia, a cominciare da quella di Bari, auspice l’amicizia e la collaborazione con il suo infaticabile direttore, Giancarlo Chielli.

Al contempo, abbiamo offerto spazi e mezzi ad associazioni culturali locali che hanno evocato tradizioni, presentato libri, organizzato meeting di poesia; ad artisti provenienti da tutta Italia che hanno voluto portare le loro creazioni a Matera; ad autori che hanno presentato le loro opere in città.

Lo sforzo massimo lo abbiamo profuso organizzando nel 2019 il festival “La terra del pane”, promuovendo spettacoli originali, ospitando scrittori famosi, comprese le migliori espressioni letterarie lucane, coinvolgendo il tessuto culturale e produttivo locale.

Purtroppo, l’assenza di una politica culturale locale e regionale post 2019, cui si è aggiunta la pandemia, letale per la cultura, ha impedito che questo appuntamento potesse replicarsi, com’era nelle intenzioni e nei propositi della Fondazione.

La pandemia ci ha costretto ad un anno di pressoché assoluta stasi, mortificando energie e progettualità, insidiando i già delicati equilibri patrimoniali di una fondazione culturale privata che vive ed opera soprattutto grazie all’encomiabile mecenatismo delle imprese, non molte purtroppo, che l’hanno sostenuta.

Molti e diversi sono gli ambiti in cui la Fondazione dovrà cimentarsi in futuro, da una rigorosa e costante attività di elaborazione e documentazione sui Sassi, e sulle politiche ad essi indispensabili, alla delineazione degli scenari strategici, soprattutto culturali, della città; dalla promozione della creatività locale alla intercettazione delle attenzioni nazionali e internazionali verso il nostro territorio; dall’animazione del dibattito culturale e ideale all’irrobustimento di una rete dei soggetti culturali che operano in città e regione.

Sarà compito del nuovo CdA e del futuro Presidente proseguire un’opera ultradecennale che si è nutrita di tanti e diversi contributi, tutti utili nessuno esclusivo ed esaustivo, nel segno di chi volle dare vita, trent’anni fa, alla Fondazione Sassi e nel cui nome e spirito essa dovrà continuare a seminare e far germogliare idee, progetti, esperienze, che arricchiscano la qualità e l’attrattività della città, coinvolgendo ancora tante intelligenze, volontà e creatività.

In particolare, emerge sempre più forte, dopo quest’ultimo biennio, la necessità di un pensiero lungo, sottratto alle contingenze, e in grado di indicare direzioni ed orizzonti.

Un ringraziamento di cuore ai consiglieri di amministrazione uscenti che hanno offerto un inestimabile contributo in questi anni e ad Antonio Longo e Michele De Rosa De Leo, leali amici e collaboratori di Mario Salerno, che anche in questo frangente hanno assicurato il loro fattivo e intelligente ausilio nel rinnovo degli organi della Fondazione, accogliendomi con amicizia e stima nel Consiglio di Fondazione e concedendomi l’onore di presiederlo.

Come in ogni occasione di commiato, sicuramente avrò dimenticato di ringraziare qualcuno. Certamente non dimentico dipendenti e collaboratori della Fondazione.

Ad ogni altro, che ci ha accompagnato in questo faticoso, ma entusiasmante e gratificante percorso, il mio ringraziamento di cuore e l’invito a continuare a sostenere la Fondazione Sassi.”

“Come tu mi vuoi” online 7 e 8 febbraio 2021

Come_tu_mi_vuoi_-_foto_di_Giuseppe_Martella.jpgIl lavoro e la precarietà sociale della vita nelle periferie.
In attesa di poter tornare in scena, il Teatro delle Forche, nei giorni 7 e 8 febbraio 2021, renderà disponibile online lo spettacolo “Come tu mi vuoi”, vincitore nel 2019 del bando nazionale dell’ARCI “In Scena”.
La compagnia, che gestisce il Teatro Comunale di Massafra, avrebbe voluto replicare la produzione – tratta da due racconti di Tommaso Pincio e Christian Raimo – per il progetto PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali” (Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese).
Tuttavia, non potendo ancora incontrare gli spettatori in presenza, a causa delle restrizioni legate alla diffusione del contagio da Covid-19, e con l’auspicio di poter tornare a fare presto attività dal vivo, domenica e lunedì, renderà disponibile lo spettacolo online sulla piattaforma Vimeo. L’accesso avverrà sul sito www.teatrodelleforche.com.
“Come tu mi vuoi” – regia di Giancarlo Luce, in scena Giancarlo Luce e Ermelinda Nasuto – mette in scena il non-incontro tra due vite accomunate nella miseria di un lavoro impossibile persino da raccontare.
Il lavoro è il centro attorno a cui gravita tutto lo spettacolo, eppure si nasconde, si nega costantemente nelle parole che talvolta provano a dirlo senza riuscirci, indugiando invece su una parossistica etica della performance inscenata dagli abiti da fitness indossati dagli attori e dall’allenamento a cui si sottopongono.
I due corrono, sì. Ma non inseguono qualcosa o qualcuno. Sembrano alternativamente impegnati a tenersi pronti per qualcosa senza preoccuparsi neanche di capire cosa sia; oppure alla ricerca di un benessere posticcio che non serve a sradicare il male ma solo cercare di dimenticarlo.
È l’attuale condizione di malessere della maggioranza. Di coloro che vivono correndo sui bordi delle grandi arterie della società tra impedimenti e ostacoli, tra omissioni, frasi tronche che tolgono il respiro in tempi di prospettive schiacciate, secondo un ritmo affannato e contagioso che dà forma alla nientificazione. Precari nel lavoro e nell’identità e orfani di un aggregato sociale.
Costumi di Mariella Putignano. Ideazione luci Franz Catacchio.
Il progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”, a cura del Teatro delle Forche – società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale “Il Serraglio” di Massafra, il Circolo Arci “SvegliArci” di Palagiano e la Cooperativa Sociale “Il Sole” di Statte – vincitrice dell’Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese – prendendo il nome da un verso del poeta Vittorio Bodini, parte da una periferia nel sud dell’Italia per guardare alle periferie del mondo e integrare le persone sia native che immigrate nel cuore dello sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità, e coinvolge i territori di Massafra, Palagiano e Statte.

Riparte la riorganizzazione della Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera.

biblioteca stigliani materaIn vista dell’avvio dell’importante intervento di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dell’edificio, d’intesa con il Dirigente e Responsabile dott.ssa Antonella Nota si sta procedendo ad una ottimizzazione degli spazi e delle strutture disponibili all’interno della sede.
“Abbiamo avviato un processo volto al rilancio della Biblioteca provinciale, che sarà articolato in lavori di messa in sicurezza e in una riorganizzazione del ricco patrimonio librario – sostiene il presidente Marrese -. In quest’ottica, si sta procedendo ad una revisione del materiale superfluo ivi contenuto e, in perfetto raccordo con il responsabile della biblioteca stessa, si sta provvedendo in primo luogo a scartare masse documentarie accumulate negli ultimi cinquant’anni che hanno esaurito la loro validità giuridico-amministrativa e non più considerate di rilevanza storica tale da renderne opportuna la conservazione illimitata. Inoltre, in questa fase è in atto l’accantonamento temporaneo in depositi esterni alla biblioteca di copie, opuscoli,  riviste e materiale già presenti in più copie nonostante le ricorrenti donazioni e omaggi ad altre biblioteche, e quindi non più rispondenti alle esigenze dell’Ente. Sarà cura dell’amministrazione provinciale decidere la collocazione definitiva del materiale in questione. La Biblioteca Provinciale – conclude Marrese – rappresenta un punto di riferimento per la città di Matera e per tutto il territorio della Provincia dal punto di vista culturale e storico, e l’amministrazione provinciale in tal senso sta lavorando afficnhè sia sempre più parte attiva di un percorso di crescita e coinvolgimento per tutta la comunità”.